Pronto il vademecum del ministero della Salute per guidare i medici alla prescrizione e alla dispensazione del farmaco dopo le nuove norme della spending review sul principio attivo. La confusione, di cui prende atto lo stesso ministero, nasce dal come tener conto delle disposizioni che obbligano il medico a riportare sulla ricetta il principio attivo del farmaco, qualora il brevetto della specialità originaria sia ormai scaduto.
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Le nuove modalità prescrittive previste dal decreto-legge n.95/2012 riguardano soltanto i casi in cui il paziente è curato per la prima volta per una patologia cronica o è curato per un nuovo episodio di patologia non cronica mediante l'impiego di un determinato principio attivo ed esistono sul mercato più medicinali equivalenti a base del principio attivo scelto dal medico per il trattamento.
Solo quando ricorrano queste condizioni, il medico deve prescrivere il medicinale mediante l'indicazione del suo principio attivo. In aggiunta a questa indicazione obbligatoria, il medico può indicare il nome di uno specifico medicinale a base di quel principio attivo (sia esso un medicinale "di marca" o un medicinale con denominazione generica, costituita dalla denominazione comune internazionale o scientifica, accompagnata dal marchio o dal nome del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio).